“Ah, allora non esiste più il Notaio con il mantello!”
Questo è il più bel complimento che, uscendo dallo studio con il sorriso sulla bocca ed una vigorosa stretta di mano, mi ha dedicato un mio cliente.
Mi piace che le persone percepiscano realmente qual è la funzione e il ruolo del Notaio. O almeno quello che io sono convinta debba avere oggi. Capacità di ascolto, adattamento ed empatia sono i pilastri che sostengono la mia opera e quella di ognuno dei miei collaboratori.
Il Notaio è prima di tutto un Pubblico Ufficiale e come tale garantisce alle parti terzietà secondo il motto “dalla tua parte, sopra le parti”, con la tipica funzione anti-processuale che sempre gli viene riconosciuta, secondo la celebre massima del giurista Francesco Carnelutti “tanto più Notaio, tanto meno Giudice”.
Nel terzo millennio, però, il Notaio deve essere anche un consulente altamente qualificato, capace di guidare, in sinergia con gli altri professionisti, i clienti verso la scelta che meglio risponda alle loro esigenze.
Credo fermamente che dove vi sia un problema, vi sia sempre una soluzione; è necessario solo studiare per scovarla. Proprio per questo considero il Notaio alla stregua di un artigiano, una specie di sarto che cuce il vestito su misura alla storia, unica, della persona che si trova di fronte; mi piace quindi confrontarmi con i miei clienti, conoscerli ed indagare realmente la loro volontà, per poi accompagnarli nella scelta più consona.
“Quella allieva da grande voleva fare il Notaio. Era la ragazzina di gran lunga più turbolenta e impertinente della classe, se non dell’intera scuola. Ogni trimestre rischiava l’espulsione (anche lei costituiva un problema di cui il corpo insegnante avrebbe tanto voluto cancellare l’enunciato). E da grande voleva fare il Notaio! che avesse dei Notai in famiglia? No. E allora perché il Notaio? “Perché mi piace un sacco mettere il naso negli affari degli altri, prof!”
Dopo questa risposta alla Zazie precisò che avrebbe fatto il Notaio in provincia, in una piccola città dove tutti si conoscono, si invidiano, si parlano dietro,e dove però il Notaio è l’unico a conoscerli davvero tutti. “Lui li conosce, loro e i loro antenati, almeno fino alla settima generazione!” concluse, ghiotta.
(…) A dispetto dell’immagine grigia e cupa che ne ha la gente, in realtà voi Notai esercitate il mestiere più appassionante del mondo. Il più interessante. L’intera esistenza passata a veder spegnersi, nascere e compiersi quella degli altri…. Quante biografie sono racchiuse nel segreto dei vostri faldoni! E tutti quei morti rappresentano l’humus da cui sono spuntati i vivi che ogni giorno si presentano da voi per chiedere una parte di eredità, ricorrere in appello contro una decisione, alleggerire l’imposta sul patrimonio, proporre un reperimento di capitali, costruire il castello di carte delle società schermo, assicurare il patrimonio dei figli o invece proteggersi dalle loro brame precoci. Tu, Notaio, di quei faldoni hai letto tutto e tutto hai sentito in quei colloqui. Senza rendertene conto, sei diventato un esperto della specie umana. Sai tutto di tutti e conosci il funzionamento di ciascuno. Hai ascoltato tutte le confidenze, soppesato tutte le argomentazioni, assistito all’inturgidimento di tutti i desideri, sopportato i lamenti di tutte le frustrazioni.
Hai visto elaborarsi la menzogna in tutte le sue forme e hai lasciato che verità umanamente incontestabili annegassero nelle gelide profondità del diritto. Conosci l’origine di ogni sconforto, il motivo di ogni soddisfazione, e sai quanto siano provvisorie le brevi eternità di rabbia e di gioia celebrate nelle poltrone del tuo studio.
Sai tutto del desiderio degli uni e degli altri poiché, in verità, l’unica cosa di cui davvero si occupa il tuo studio è il desiderio, la brama inestinguibile dell’animale sociale.
Il desiderio è il tuo unico cliente. Una volta che ti sei reso conto di questo, vivi nella certezza di saper capire l’essere umano. Tale certezza alimenta il nostro bisogno di saperne di più e fa di questo mestiere, reputato noioso, l’avventura più appassionante che ci sia per una mente curiosa. Vediamo un po’ che cosa desidera questo nuovo cliente. Vediamo cosa lo anima. Vediamo qual è il motore che lo muove…”